Nel luglio 1991 provai, per la prima volta, l’ebbrezza (sic!) di atterrare all’aeroporto di Tegucigalpa: a ogni atterraggio ed a ogni decollo pare prodursi un miracolo. Pur essendo la pista alquanto corta e finendo con un dirupo …gli aerei (di solito) atterrano e decollano.
L’Honduras era un paese poco considerato anche dai suoi vicini: ad esempio, per quanto riguarda le guerriglie, salvo la debole esperienza dei "chinchoneros” c’era poco altro. Sandinisti e FMLN lo consideravano alla stregua di retroterra logistico, come mi disse in un interessante incontro Victor Meza, del CEDOH, Centro de Documentacion de Honduras, che mi aiutò molto tracciando un affresco sociale e politico utilissimo.
Incontrai sindacalisti sia del Comitato Organizzazioni popolari che della Plataforma de lucha. Tra i partiti il PRP, de la revolucion patriotica, e il PINU.
Il momento più toccante fu con il COFADEH, l’organismo che raggruppava i famigliari dei desaparecidos: storie terribili…
Il leit motiv era: tra Partito nazionalista e Partito liberale non c’è differenza, due facce della medesima medaglia.